L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus ci ha costretti al distanziamento sociale per contrastare la diffusione del contagio. Tutte le nostre attività si sono momentaneamente fermate. O meglio: quasi tutte. Molte aziende sono infatti riuscite a non fermarsi grazie all’introduzione della modalità lavorativa da remoto, ovvero lo smart working. Anche il Gruppo Sme.UP ha messo subito in pratica il lavoro agile, per poter garantire una continuità operativa ed assicurare allo stesso tempo la massima sicurezza a collaboratori, clienti, fornitori e partners. Come stiamo vivendo questa nuova modalità lavorativa? Cosa è cambiato? Oggi lo abbiamo chiesto al nostro collega Luca Riccò, coordinatore commerciale per l’Emilia-Romagna del Gruppo Sme.UP.

Come stai vivendo il periodo di quarantena? com’è stato lavorare in smart working? 

Senza dimenticare la tragedia della pandemia, se parliamo del solo lavoro, la vedo come una normale evoluzione.
Gli strumenti che sempre più ci circondano, come computer, cellulari, webcam, social, chat…. fanno ormai parte della nostra vita ed era normale che entrassero anche nel mondo del lavoro con lo smart working ma anche in altri ambiti come quello dell’istruzione con la didattica a distanza.
Le nuove generazioni stanno crescendo già così: molte delle cose che noi facevamo con strumenti fisici oggi si svolgono attraverso strumenti digitali, dallo studio ai momenti di svago. Credo che nella sostanza lo smart working sia soprattutto una questione mentale, una questione di attitudine, un diverso approccio al lavoro.

Come hai gestito la tua vita lavorativa in smart working?

Io cerco di essere sempre puntuale negli orari, mantenere un aspetto ed un abbigliamento decoroso, limitare al minimo le interazioni con i familiari; certo prendendomi qualche piccola pausa. Per fare questo mi sono creato un ambiente ad hoc, un piccolo ufficio casalingo, ho comprato qualche raccoglitore, qualche accessorio ed ovviamente ho computer, stampante e … internet. In realtà la connessione ad internet non è sempre perfetta, a volte ci sono dei contrattempi legati alla qualità della rete, ma anche se andassi in ufficio oppure da un cliente potrei incontrare contrattempi durante la giornata lavorativa, come appunto il problema della connessione ad Internet, che può presentarsi anche in ufficio, oppure il traffico nel raggiungere la sede di lavoro… non cambia nulla.

Lo smart working, al di là degli aspetti legati alla connettività, porta molti vantaggi, tra cui anche ad esempio il non dover trascorrere diverso tempo in automobile per tornare a casa, il che ci permette di risparmiare questo tempo per dedicarci ad attività casalinghe o di pianificazione dei task prima di iniziare la giornata.

Una cosa importante è però organizzare bene la propria giornata: se è vero che lo smart working ci consente di conciliare lavoro e vita privata, è bene però separare ed organizzare i momenti dedicati all’una e all’altra cosa durante la giornata, per non andare ad intaccare la produttività: per ogni cosa, sia per le attività casalinghe sia soprattutto per le attività lavorative, serve concentrazione

Come prosegue quindi il lavoro in questa nuova situazione?

Siamo riusciti a riorganizzare tutte le dinamiche lavorative, compresi i momenti di collettività come le riunioni istituzionali per il coordinamento delle attività ma anche i momenti di convivialità tra colleghi. Questo grazie appunto ai nuovi strumenti digitali che abbiamo oggi a disposizione. 

Anche i clienti sono sulla stessa lunghezza d’onda ed anche ascoltando le loro opinioni direi si possa lavorare bene in questa nuova modalità. Io ho quotidianamente interazioni in conference call sia con colleghi che con clienti. Con quest’ultimi in questo periodo ho avuto sia primi incontri conoscitivi, che dimostrazioni di soluzioni e presentazioni di offerta: siamo riusciti a svolgere tutto senza nessun problema.

Credo che questo sia il nuovo modo di lavorare ed ora che tutti si sono attrezzati e lo hanno compreso, difficilmente si tornerà indietro: in fondo perché impiegare diverse ore in spostamenti e trasferte se la stessa attività è attuabile con la medesima efficacia anche da remoto? [/vc_column_text][vc_btn title=”Guarda il video dell’intervista per intero” color=”juicy-pink” size=”sm” link=”url:https%3A%2F%2Fyoutu.be%2FsqAcJWDtAuw|||”]

Published On: Maggio 7th, 2020 / Categories: News da smeup /

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