L’analisi dei costi di produzione è fondamentale per gestire in modo efficiente le risorse aziendali e massimizzare la redditività. Questa guida passo-passo ti aiuterà a comprendere le diverse tipologie di costi, identificare le inefficienze e stabilire prezzi competitivi per i tuoi prodotti.
Se sei un imprenditore ancora alle prime armi e ti trovi a fare l’analisi costi di produzione per la tua impresa, non ti preoccupare se ti senti spaesato: il procedimento è piuttosto complesso e di certo non va preso alla leggera, perché le variabili da tenere in considerazione sono numerose. L’analisi dei costi e dei benefici permette di gestire correttamente le risorse economiche di un’azienda. Innanzitutto specifichiamo che si tratta della misurazione e comparazione di tutti i costi e benefici collegati a uno o più processi produttivi. Un’attività merita di essere portata avanti solo quando i benefici, nel lungo periodo, arrivano a superare i costi. Ecco quindi che diventa ancor più evidente che l’analisi serve per avere il quadro di tutti i rischi e margini di guadagno che comporta un investimento o un progetto. Ma andiamo a vedere in cosa consiste un’ analisi costi di produzione e quali sono i passaggi da seguire per farla in modo impeccabile.
1. Isolare le diverse tipologie di costo
Distinguere costi fissi, variabili, diretti e indiretti per analisi più precise
Per avere una panoramica dettagliata e oggettiva bisogna tenere in considerazione:
- Costo fisso: indipendente dal volume di produzione;
- Costo variabile: cambia a seconda della mole di lavoro;
- Costo totale: somma di costo fisso e variabile;
- Costo medio: costo relativo alla produzione di ciascun prodotto. Si ottiene dividendo il costo totale per il numero di unità prodotte;
- Costo marginale: la variazione nei costi di produzione quando si varia di un’unità la quantità prodotta. Si ottiene dalla differenza tra ricavi e costi variabili;
- Costo diretto: direttamente collegato alla merce attraverso un vincolo oggettivo;
- Costo indiretto: non strettamente vincolato ai prodotti;
- Costo standard: previsto dal budget che hai prefissato;
- Costo effettivo: il corrispettivo di quanto hai speso realmente.
Il primo passo da seguire per l’analisi, dunque, è mettere a fuoco la differenza tra questi tipi di costi, dare un valore a ciascuno e metterli a confronto, per poter poi trarre le dovute considerazioni.
2. Verificare l’efficienza interna e i pain point
Individuare sprechi e colli di bottiglia per ottimizzare la produzione
Grazie all’analisi dei costi è possibile monitorare l’andamento dell’efficienza interna alla tua azienda. Ti tornerà molto utile verificare se ci sono delle risorse che stai sprecando e soprattutto dove le stai sprecando. Riuscirai ad individuare i tuoi pain point, ovvero i punti deboli e le criticità. Non ti spaventare se pensavi di non averne e invece l’analisi li fa emergere: tutte le aziende ne hanno, l’importante è saperli affrontare al meglio!
3. Determinare il prezzo di vendita per i prodotti
Utilizzare i dati sui costi per stabilire un prezzo competitivo e redditizio
Abbiamo capito quali sono i costi che la nostra azienda deve affrontare e soprattutto abbiamo imparato a dividerli per tipologie. Poi abbiamo individuato i nostri punti deboli e studiato il modo migliore per trarne vantaggio e farli diventare dei punti di forza. A questo punto, con i dati alla mano, siamo pronti per dare il giusto prezzo ai nostri prodotti. Anche perché abbiamo già valutato qual è il costo medio di ciascuno. Prima di decidere in modo definitivo il prezzo finale, è bene considerare anche altri fattori quali la stagionalità, il ciclo di vita e i prezzi che offre la concorrenza.
4. Fare una previsione dei benefici che prevedi di ottenere
Calcolare il ritorno economico e migliorare la strategia aziendale
Per benefici non si intende solo il ritorno in termini monetari (ROI o Return Of Investment) ma anche del miglioramento e superamento dei quei pain point. Certo, il riassorbimento dell’investimento iniziale è importante, ma se la tua azienda sta registrando un netto miglioramento a livello organizzativo, sicuramente stai ottenendo un beneficio non da poco.
5. Calcolare i ricavi
Stimare i ricavi attesi per valutare la sostenibilità economica e pianificare la crescita
Questo è il momento della verità: se i benefici superano i costi e il tuo ricavo corrente è in positivo, stai andando nella direzione giusta. L’analisi te ne ha solo dato conferma. In caso contrario, invece, si tratterà di individuare e migliorare tutto ciò che sta impedendo alla tua impresa di crescere come desidereresti.
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