Gestire un’impresa è come andare in bicicletta: le prime volte si continua a cadere. Successivamente si cominciano ad individuare e correggere gli errori e allora via che si parte per nuove avventure. Per far crescere il proprio business è necessario un lavoro costante di miglioramento che parte da un’analisi approfondita dei processi interni. Quando si chiede ad un’azienda: come sta andando il business? In genere otterremo una risposta che riguarda il fatturato, ad esempio: “Sta andando bene, ho aumentato le entrate del 10%”. Questo è uno degli errori più diffusi tra le piccole e medie imprese: considerare solo la contabilità quando si tratta di fare un bilancio del proprio lavoro. Il controllo di gestione aziendale deve essere orientato a un punto di vista più direzionale, cioè come strumento di supporto al management per guidare l’impresa. Questa necessità accomuna ogni tipo di business: dalle multinazionali alle PMI.

Da dove iniziare? Dalla progettazione!

Molto spesso il primo passo da cui inizia l’analisi è la produzione perché viene considerata il punto cruciale per la buona riuscita del prodotto e, di conseguenza, dell’aumento delle vendite. In realtà, il controllo di gestione aziendale deve partire da molto prima: dalla fase di progettazione. Per questo, spendere del tempo per preparare un programma dettagliato con obiettivi aziendali e commerciali ben definiti è fondamentale per poter avviare correttamente il lavoro interno e ottenere il massimo dal proprio business.

Al lavoro!

Una volta progettato il percorso aziendale a breve, medio e lungo termine, inizia la vera e propria fase di produzione e distribuzione. Per poter verificare i risultati al termine del lavoro, è bene implementare degli strumenti in grado di tenere traccia dei costi e delle tempistiche come, ad esempio, i software gestionali.

Ne esistono di svariati tipi: si può scegliere di utilizzare diversi programmi, uno per ogni reparto; oppure utilizzare un unico software ERP per mantenere il controllo su tutti i processi interni allo stesso tempo. Grazie a queste soluzioni è possibile individuare sin da subito se ci sono degli errori o dei rallentamenti sia durante la produzione sia in fase di distribuzione.

Come sta andando il business?

Ora che hai così tanti dati alla mano e degli obiettivi oggettivamente verificabili, puoi davvero conoscere l’andamento della tua piccola-media impresa. Intrecciando i tuoi scopi iniziali con i dati sui processi interni che hai ottenuto grazie all’utilizzo del software gestionale otterrai un report. Questo è lo schema che mostra chiaramente l’andamento generale sia dell’azienda sia dei singoli reparti. Avere un programma alla base della raccolta dati permette di ottenere statistiche più precise e, di conseguenza, report più affidabili.

Uno sguardo al di là dei propri confini

Il controllo di gestione non finisce qui, c’è ancora un passo da compiere: il miglioramento. Thomas Alva Edison diceva “Se c’è un modo di fare meglio, trovalo”. Anche se gli obiettivi sono stati raggiunti, c’è sempre la possibilità di svolgere un lavoro ancora più efficace.  Se invece gli obiettivi non sono stati raggiunti, questo è il momento per capire quali sono stati gli errori . Punto fondamentale è non lasciarsi scoraggiare ma sfruttare quest’occasione per crescere e per fare meglio.

Tra gli strumenti che puoi utilizzare per dare inizio al cambiamento, certamente c’è la Business Intelligence, ramo dell’informatica aziendale che si occupa dell’analisi dei dati. Grazie all’utilizzo di questo sistema è possibile non solo calcolare gli attuali KPI, ma anche tracciare delle statistiche per prevedere l’andamento del mercato e i trend del futuro. In un’ottica di innovazione strategica, la BI rappresenta un plus per una PMI, la quale potrà prevedere più facilmente come sarà la domanda di domani.

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