C’è sempre un gran timore nei confronti del cambiamento. 

Ogni cambiamento ha un inizio e parte dalla necessità o dalla volontà di cambiare (o evolvere?), con un’unica certezza: sappiamo solo come inizia ma non come andrà a finire. 

Stiamo andando incontro a una parziale automazione della conoscenza: macchine che fanno il lavoro degli esseri umani, non solo quelli meccanici e ripetitivi ma anche quelli intellettuali. Dipendenti, collaboratori e manager devono spostarsi nel luogo dove la mente viene messa in condizione di pensare e di creare autonomamente al più alto livello. 

Non c’è più il bisogno di conoscenze da esecutori ma di abilità per diventare creatori e ricaricarsi per puntare agli immensi superpoteri che ognuno di noi ha dentro di sé.
La quarta rivoluzione industriale ci pone di fronte alla sfida digitale dove, ancor prima degli investimenti IT sono le persone il vero fattore critico di successo.
Mercati liquidi richiedono capacità di adattamento al continuo cambiamento e flessibilità; AI, IOT e software innovativi cambiano non solo le organizzazioni ma anche il modo di lavorare, creando richiesta di maggiori competenze tecniche e digitali. 

Uno dei temi ricorrenti negli ultimi mesi in cui lo smart working la fa da padrone è quello delle carriere: come riuscire ad avanzare senza il supporto delle relazioni interpersonali fondamentali per la carriera ma anche per il nostro benessere psico-fisico?
E come superare il timore che con la diffusione e l’evoluzione della tecnologia il nostro posto di lavoro sia a rischio o che il ruolo in azienda venga sminuito? 

La tecnologia al servizio dell’uomo e non viceversa

La tecnologia è in grado di svolgere molte delle mansioni che tradizionalmente vengono affidate ai responsabili HR e sono questi ultimi che devono reinventarsi e cercare di evolvere ed emergere professionalmente facendo della tecnologia la leva per innovare il proprio ruolo e l’azienda.
Sfruttare l’IT significa aumentare efficacia ed efficienza del proprio lavoro.

Tradizionalmente le funzioni delle risorse umane sono  caratterizzate da una serie di compiti spesso molto diversi tra loro come buste paga, recruitment, formazione, gestione e valorizzazione dei talenti. Ne consegue che l’HR Manager finisce molto spesso col dedicare gran parte del tempo ad attività prettamente amministrative e di coordinamento puramente routinarie.

Ma ciò che spesso viene trascurato è che un moderno software HR può drasticamente ridurre il carico amministrativo delle risorse umane organizzando e gestendo tutti i processi coinvolti e contribuendo a fornire dati più precisi e facilmente accessibili in grado di aiutare i professionisti delle risorse umane a progredire nella loro carriera.
Da qui nasce la necessità di utilizzare una piattaforma informatica che sia in grado di rappresentare in tempo reale tutto ciò che avviene all’interno della divisione HR fornendo ai vertici aziendali i report utili per monitorare l’andamento e suggerire eventuali cambi di rotta necessari. 

L’HR manager avrà maggior tempo da riservare a scelte strategiche rispetto ad attività poco appaganti che possono essere automatizzate da una soluzione IT; non ci si dovrà più preoccupare di ritardi e costi che normalmente insorgono quando si modificano i processi.

Quindi “le persone al centro” grazie a una piattaforma a base unica dove ogni persona coinvolta nei processi aziendali è connessa e rientra in un unico gestionale che integra tutti i processi migliorandone la comunicazione interna, la collaborazione, il time management, la capacità di leadership, la sicurezza, la produttività, la gestione delle performance, la formazione, il welfare e favorendo il coordinamento tra HR e Management. 

In questo modo il professionista della gestione del personale sarà in grado di capire come le persone giuste collocate nei ruoli giusti possano dare il loro contributo a realizzare gli obiettivi di business fissati dall’azienda e vedrà di conseguenza crescere il suo peso nell’organico aziendale arrivando in taluni casi ad affiancare il CEO e il CFO .

Numerosi studi infatti dimostrano che soluzioni tecnologiche innovative nella gestione HR sono decisive per la crescita aziendale e per il raggiungimento di performance migliori.

E’ purtroppo ancora troppo radicato nelle aziende il pensiero che per la gestione del personale sia sufficiente il binomio persone-competenze e affidarsi a strumenti come Excel senza rendersi conto che questi rallentano e limitano i processi HR con relativa perdita di tempo e denaro e, non da ultimo, scontentando il personale.

Fondamentale per il responsabile Hr è portare avanti un processo di digitalizzazione e informatizzazione dei processi HR senza temere che la tecnologia possa  sostituirli.

Una nuova sfida per la direzione Risorse Umane: dare un contributo tempestivo e concreto.

L’efficienza nei processi e nella comunicazione con i dipendenti attraverso un software HR contribuirà a garantire  che l’azienda riconosca l’HR manager come risorsa preziosa.
Un software HR permette di recuperare dati, KPI e analitiche aggiornati che, debitamente monitorati, verranno confrontati dall’HR con il management aziendale.

Con questi nuovi strumenti a disposizione, il carico amministrativo sarà drasticamente ridotto e la direzione HR sarà in grado di fare un salto di carriera: da amministrativo a funzionario strategico con focus sugli obiettivi di business aziendali.

Ogni persona in azienda è una risorsa preziosa

I software HR  supportano la Direzione del Personale nella valorizzazione dei talenti, nel miglioramento del clima aziendale e nel raggiungimento degli obiettivi strategici.
Garantiscono l’ottimizzazione di tutti processi di amministrazione, gestione e analisi delle risorse umane: paghe, presenze, workflow, selezione, formazione e valutazione del personale, welfare e gestione degli accessi.

Stipendi più alti e avanzamenti di carriera bastano ancora?

Per garantire un coinvolgimento dei lavoratori, stipendio e avanzamenti di carriera non bastano più. 
Serve alimentare la passione e migliorare l’engagement attraverso la valorizzazione e l’accrescimento delle competenze, il coinvolgimento continuo in progetti strategici e premi non strettamente finanziari, come ad esempio il riconoscimento e la visibilità interna ed esterna all’azienda e, non da ultimo, un ambiente aziendale coinvolgente e piacevole.

Per scovare nuovi talenti, necessario scardinare la relazione capo-collaboratore

Le aziende hanno all’interno più ricchezza di quel che pensano ma, per tutta una serie di ragioni, non sono in grado di valorizzarle; così capita spesso che collaboratori con caratteristiche da leader restino nell’ombra a causa della loro posizione, del livello gerarchico, del loro carattere, di occasioni mancate o semplicemente perchè nessuno all’interno dell’azienda ha voglia e tempo da investire su di loro.
E’ necessario innanzitutto un change management poiché il mindset è ancora “la formazione per noi è un costo”, pianificando azioni proattive e mirate in grado di far emergere qualità nascoste.
Non parliamo di micro imprese dove le risorse a disposizione sono scarse ma anche di aziende in cui per valori e cultura aziendale le persone vengono messe al centro.

Un nuovo ruolo per la direzione HR

Ormai c’è piena coscienza che il digitale ha un ruolo attivo nel processo di trasformazione digitale e per l’abilitazione dell’HR transformation: nuovi strumenti e tecnologie devono affiancare un processo di evoluzione coerente di ruoli e competenze che valorizzino e trattengano talenti creando al contempo l’opportunità di un salto di carriera per la direzione HR.

Allacciate le cinture HR Manager, che con un software HR vedremo un bel po’ di meraviglie.

Se anche tu vuoi dare una spinta alla tua carriera vieni a scoprire il software HR smeup

Published On: Novembre 5th, 2020 / Categories: HR / Tags: , , /

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