Ci eravamo lasciati con questo articolo 2018: la Top 10 dei Trend di Business Intelligence – parte 1 in cui abbiamo parlato dei primi 5 trend di BI per il 2018. Iniziamo questo secondo post con gli altri 5. Curiosi di saperli? Continuate a leggere…

6 Il dibattito sul Multi-Cloud

Recentemente, tra le organizzazioni sono moltissime quelle che scelgono di adottare una soluzione in cloud: le aziende stanno diventando sempre meno disposte ad essere bloccati in un’unica soluzione software legacy che potrebbe non rispondere in modo adeguato alle loro future esigenze. Per permettere questo cambio di direzione, le operazioni di switch stanno diventando sempre più semplici. La valutazione e l’implementazione di un ambiente multi-cloud può aiutare ad individuare le migliori prestazioni e il maggior supporto. Questa strategia multi-cloud sta diventando sempre più importante anche per fornire più scelta e flessibilità per i clienti. Nel momento della scelta, i dipartimenti IT valutano gli ambienti di hosting in base a rischio, complessità, velocità e costi, tutti fattori che aumentano la difficoltà nel trovare una soluzione unica per le esigenze delle organizzazioni. Ma prima di adottare una strategia multi-cloud è importante valutare non solo i punti di forza ma anche le criticità di trasferirsi in questo ambiente. Mentre il vantaggio più evidente è senza dubbio la flessibilità, d’altra parte una soluzione multi-cloud aumenta i costi generali derivanti dalla suddivisione dei carichi di lavoro su più provider impone a un team di sviluppo interno di apprendere più piattaforme. Inoltre, in caso di switch a una piattaforma cloud è importante provvedere anche a un secondo ambiente cloud che svolga la funzione di piattaforma di backup per scongiurare danni in caso di problemi dell’ambiente cloud principale. È importante dunque che ogni azienda valuti tutti gli aspetti di questa nuova possibilità in base alle proprie esigenze e ai propri obiettivi.

7 La Governance in crowdsourcing

Tra i trend di BI per il 2018, il futuro della Governance aziendale dei dati vede l’implementazione di una strategia di gestione dei dati in crowdsourcing. Gli attuali modelli di business intelligence volgeranno da una situazione di blocco di dati e contenuti alla responsabilizzazione degli utenti aziendali per ricavare soluzioni che consentano di avere dati affidabili da utilizzare.  E poiché le persone stanno imparando a utilizzare i dati in più situazioni, il loro contributo nell’implementazione dei modelli di Governance è diventato una forza importante all’interno delle organizzazioni, anche se per gli utenti aziendali avere a che fare con responsabilità legate alla sicurezza dei dati è un aspetto piuttosto critico. Le buone politiche di Governance consentono all’utente aziendale di porre e rispondere a domande, consentendo al tempo stesso di trovare i dati di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno: questo modello permette dunque agli utenti di ottenere i dati giusti e di blocca i dati per coloro a cui l’accesso non è consentito. All’interno di questa strategia i reparti IT e i Data Engineer elaboreranno fonti di dati attendibili e gli utenti finali avranno il vantaggio di esplorare dati affidabili e sicuri. I processi top-down che riguardano solo il controllo dell’IT saranno man mano abbandonati a favore di un processo di sviluppo collaborativo che unisce i reparti IT e gli utenti finali. Collaborando, potranno identificare insieme i dati più importanti per la Governance e creare regole e processi che massimizzino il valore dell’analisi per l’azienda senza però compromettere la sicurezza.

8 Assicurazione dei dati

Per sempre più aziende, i dati sono diventati una risorsa aziendale fondamentale. Questi dati sono però altamente vulnerabili poiché non è raro che vengano persi o peggio ancora rubati. Un settore in rapida crescita (che consideriamo tra i nostri trend di BI per il 2018) in risposta alle violazioni dei dati è il mercato assicurativo della sicurezza informatica: per affrontare questo problema, sono infatti state create delle apposite polizze assicurative. Ma le aziende stanno facendo tutto il possibile per proteggere e assicurare i loro dati? Sono ancora pochissime, in realtà, le aziende che dispongono di una polizza che copra la sicurezza dei dati ed eventuali violazioni. E cosa succede quando quei dati vengono persi o rubati? Stimare il valore di questi dati non è semplice, ma una minaccia o un danno dei dati di un’azienda può essere paralizzante e potenzialmente causare danni irreparabili all’organizzazione su più fronti. È dunque di importanza essenziale valutare l’adozione di più soluzioni per la protezione dei dati, cioè dal punto di vista della gestione ma anche dal punto di vista assicurativo. Queste operazioni comportano sicuramente dei costi in termini di modalità di acquisizione dei dati, gestione interna e licenza per il trattamento dei dati, ma minimizzerà i danni in caso di perdita dei dati e proteggerà l’azienda da eventuali minacce.

9 La crescente importanza delle competenze

Recentemente, la conoscenza dell’arte e la narrazione hanno contribuito a influenzare il settore dell’analisi dei dati. Gli aspetti tecnici della creazione di cruscotti analitici, precedentemente riservato a utenti IT ed esperti, vengono affiancati da utenti che possiedono competenze nelle materie umanistiche. Le organizzazioni stanno dando sempre più valore alle risorse che possono utilizzare dati e approfondimenti per influenzare il cambiamento.  Man mano che le piattaforme tecnologiche diventano più facili da usare, la richiesta di competenze prettamente tecniche diminuisce. Ecco allora che le persone con competenze più ampie, comprese appunto quelle umanistiche, sono in grado di aiutare le aziende ad abbracciare nuove tendenze e nuove tecniche verso lo sviluppo. Ci vuole una certa abilità per costruire una dashboard e fare analisi, ma l’elemento veramente rivoluzionario è il fatto di poter raccontare una storia con i dati. Infatti, poiché l’ambito dell’analisi si evolve in una direzione che spinge per diventare sempre più arte e meno scienza, l’attenzione si è spostata dal semplice trasferimento dei dati alla creazione di storie guidate dai dati.  I laureati in materie umanistiche si uniscono così alla forza lavoro tecnologica prettamente tecnica. Sempre più organizzazioni stanno abbracciando la narrazione e la modellazione dei dati su una scala molto più ampia: l’epoca dello storytelling dei dati è alle porte.

10 Le università aumentano i programmi di Data Science e Analytics

Attualmente, il mondo accademico sta mettendo in atto evidenti investimenti nei curriculum di Data science e Analisi dei dati. Infatti, moltissimi istituti universitari hanno incrementato l’offerta in materie relative all’analisi dei dati per gli studenti, che è stata accolta con una domanda superiore alle aspettative. Questa novità è motivata dall’obiettivo di formare dei professionisti per il mondo dell’analisi dei dati, che siano capaci di padroneggiare strumenti e metodi complessi per la gestione dei dati su larga scala e di risolvere eventuali problemi connessi. Questo obiettivo deriva in realtà dalla sempre crescente necessità da parte delle aziende di risorse che posseggano competenze a un livello molto elevato e che svolgano un ruolo determinante all’interno dell’organizzazione, tanto che ormai il possesso di skills di alto livello per alcune organizzazioni è un elemento imprescindibile nel processo di selezione del personale.  Il 2018 vedrà dunque un approccio più rigoroso anche per quanto riguarda la formazione al fine di garantire che gli studenti possiedano le capacità per essere all’altezza delle aspettative delle aziende e unirsi alla forza lavoro moderna. E poiché le aziende continuano a perfezionare i propri dati per ricavare il massimo valore, la domanda di una forza lavoro altamente competente in termini di dati crescerà ancora.

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