10 luglio 2020 – Silvano Lancini rilascia un’intervista per l’edizione di Brescia del Corriere della sera in merito alla crisi dovuta al Coronavirus e alla ripartenza delle aziende. “La crisi ci offre il tempo di investire sulle competenze”.

«Industria 4.0? Prima la cultura. È questa la chiave per ripartire»

«Io vorrei fare una cosa. Comprare mille tablet, farci incidere dietro la scritta “Gli imprenditori sono interessati alla tua formazione” e poi regalarli alle scuole. Se trovo altri nove come me lo faccio, son 30 mila euro ad azienda, un investimento sostenibile, dato il ritorno».

Che ritorno?

«La cultura. Perché la tecnologia è solo uno strumento per accedervi».

Silvano Lancini, lei è un ex insegnante e ha fama di essere un imprenditore illuminato, fu lei nel 2010 a pagare il debito lasciato da alcune famiglie alla mensa delle scuole di Adro. Ma è anche un uomo di numeri, un tecnologo che con la sua Sme.UP trasferisce innovazione digitale alle imprese manifatturiere del territorio. Cosa c’entra la cultura— i tablet — con le sfide che le aziende dovranno affrontare dopo l’emergenza sanitaria? «Abbiamo molti clienti, diversi l’un l’altro per settore e dimensione, quindi il nostro è un buon osservatorio.

Ebbene, molte organizzazioni hanno tenuto botta al lockdown, ma la parte più difficile arriverà fra qualche mese, quando si capirà se gli ordini torneranno o meno. E allora, nel frattempo, si possono scegliere due approcci: il primo, più conservativo, è quello di rischiare il meno possibile; il secondo è quello di reagire, di non aspettare passivamente il risveglio dei mercati. Certo, bisogna avere una posizione finanziaria solida e una visione imprenditoriale di medio lungo periodo».

Non mi ha ancora risposto, però.

«E invece lo sto facendo. Il lockdown paradossalmente ci ha dato il tempo per pensare. Il mercato si riattiverà probabilmente nei prossimi 12 mesi e fra 24 mesi avremo recuperato completamente la nostra normalità. Ciò, per un’azienda, significa che può rischiare due anni di bilanci in rosso per farsi trovare pronta all’appuntamento. Non intendo in macchinari, ma in formazione: l’innovazione infatti non sta nell’hardware di ultima generazione e nemmeno nel software, sta nelle menti del team. E glielo dice uno che per vivere vende software».

Quante aziende vostre clienti l’hanno capito?

«È un discorso certo non semplice da interiorizzare, ma abbiamo il tempo per farlo, ed è una fortuna. Il Ceo faccia in modo ad esempio che tutto il suo staff sappia usare Excel al massimo delle sue potenzialità: non serve investire soldi, basta andare su YouTube e guardarsi un paio di tutorial. Ecco, invece di tenere a casa i dipendenti in cassa integrazione a guardare serie televisive, lo Stato avrebbe dovuto pagare il loro tempo per farli studiare».

Di qui la proposta dei tablet...

«Uno sforzo economico minimo per un’azienda, a patto però che l’imprenditore ne riconosca la strategia. La verità è che noi imprenditori abbiamo una grave responsabilità, e cioè quella di non aver mai fatto nulla per incentivare la cultura. Ora ad esempio, potremmo mettere i nostri Cto, i nostri Ict manager e i nostri direttori a disposizione delle scuole quando riapriranno. Questa non è beneficienza né paternalismo: questo si chiama investire in innovazione».

Le ripercussioni del Covid sull’economia hanno però rallentato gli investimenti in Industria 4.0. Non c’è il rischio che le imprese accantonino, almeno per il momento, i programmi di digital transformation e di passaggio a modelli organizzativi meno gerarchici e più “agile”?

«È la scommessa di aziende come la nostra, che oltre a commercializzare software gestionali offrono anche attività consulenziali avanzate per innescare il cambiamento abilitato dal digitale. Il primo passo, il più importante, è fare un check up delle proprie competenze e poi creare una piattaforma per il controllo e lo sviluppo delle conoscenze presenti in azienda. È questo l’elemento di competitività che può fare la differenza nella nuova normalità che ci aspetta fra 24 mesi».

Published On: Luglio 10th, 2020 / Categories: News da smeup /

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