Dopo aver parlato nel precedente articolo del primo spunto che ho tratto partecipando a Google Cloud Next 2018, oggi vi parlo del secondo: siamo indietro di 10 anni!!!

Perchè partecipare a Google Cloud Next?

Tutti sappiamo che il mondo dell’informatica viene trascinato dai super giganti della Silicon Valley: Google, Amazon, Microsoft, IBM, Apple. Mentre Apple si concentra su altri business, gli altri quattro si stanno dando battaglia sul Cloud.

A questo aggiungiamo Facebook e Twitter, ma anche altri grandi, che non vendono servizio cloud.

Tutti questi, per sviluppare i loro sistemi, creano, supportano, finanziano software, librerie, componenti, database, tecnologie, metodologie, che diventano velocemente pubbliche, aperte e utilizzati da tutti (non per moda, perchè funzionano!).

Quindi il primo motivo per andare a sentire quello che hanno da dire, su cosa si concentrano e cosa enfatizzano, è che questi argomenti saranno quelli importanti nel mondo dell’informatica. Siccome oggi l’informatica oggi permea tutto, questi argomenti saranno importanti per il business e le vite di tutti (anche il cruise control della mia automobile, che decide di frenare se l’auto davanti sta rallentando, ma se metto la freccia a sinistra allora voglio superarla, quindi accelera… è informatica influenzata da questi grandi player).

Per farla breve e riportarla sul nostro quotidiano:  se Google decide di lanciarsi nell’IOT e costruire servizi e soluzioni per l’IOT, non solo l’IOT diventerà ancora più accessibile, documentato, standardizzato, ma molte aziende lo affronteranno secondo le specifiche Google, costruiranno soluzioni compatibili con quelle di Google e tutti ne trarranno beneficio.

A quel punto le aziende come Sme.UP sappranno che possono offrire servizi IOT ai propri clienti e nel farlo troveranno molte risorse e strumenti, dando un servizio.

Il “bello” dell’Italia è che, per fare un paragone cosmologico, la luce delle stelle della Silicon Valley ci arriva 10 anni dopo, ma se riusciamo ad andare a sbirciare da dove parte, vediamo 10 anni nel futuro.[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_column_text]

L’immagine qui di fianco spiega perchè dico che siamo indietro di 10 anni

Come si lega tutto questo, concretamente, al nostro business?

Ieri ho fatto una call con il Territory Manager di Goolge Cloud Italia, da Dublino, che mi ha confermato qualcosa che sapevo, ma che voglio condividere: le aziende come Google hanno il compito e il commitment di costruire le basi su cui le aziende come la nostra possono costruire le soluzioni specifiche per i nostri clienti. Loro ci danno i mattoni e la malta, ma hanno bisogno di noi per costruire le case in cui i nostri clienti faranno il proprio business.

Con questo penso di aver risposto alla domanda iniziale e concluso l’introduzione. Nel prossimo articolo passeremo ad alcuni contenuti più concreti.

P.S. Visto che parliamo di mattoni e malta… i grafici che usiamo in Web.UP si chiamano Google Charts, e le notifiche alla app la mandiamo con Google Firebase Messaging[/vc_column_text][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”31295″ img_size=”large” onclick=”img_link_large” img_link_target=”_blank”][vc_column_text]Clicca per ingrandire l’immagine.[vc_row_inner][vc_column_inner el_class=”blog-author-img” width=”1/12″][vc_single_image image=”19703″ img_size=”60×60″][/vc_column_inner][vc_column_inner el_class=”blog-author-txt” width=”5/6″][vc_column_text]Mauro Sanfilippo
R&D Manager – Gruppo Sme.UP
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