Una pagina della sezione Meccanica & Automazione dell’edizione di Panorama di marzo vede in primo piano l’evento del Gruppo Sme.UP relativo all’ Industria 4.0 e all’ Industrial IoT.

L’automazione di macchinari e processi produttivi risulta oggi più che mai prossima alle soluzioni di Industrial IoT , per abilitare interconnessioni tra macchine e utenti concretamente utili all’ottimizzazione del business aziendale

Industria 4.0 non è un dato di fatto, ma un paradigma in continua evoluzione e sempre più orientato a tecnologie di interconnessione che al concetto di smart manufacturing affianchino applicazioni di Industrial Internet of Things (IIoT). Hardware, software, analisi dei dati, manutenzione predittiva e servizi di monitoraggio e assistenza real-time diventano così i pilastri di un approccio multidisciplinare integrato alle necessità del comparto manifatturiero, che richiede ai partner delle aziende interessate un necessario passaggio dalla proposta di prodotti a quella di servizi, verso soluzioni personalizzate “cloud in mano”.

Alle potenzialità del settore, sul piano teorico come nella concretezza di casi reali, la società di progettazione One Team, parte del Gruppo sme.UP, ha dedicato l’evento “Industria 4.0: applicazioni pratiche e tecnologie abilitanti”, lo scorso 13 febbraio presso Castellini Officine Meccaniche, a Cazzago S. Martino (BS). “In questa “era della connessione”, le aziende non possono più ignorare i benefici che lo smart manufacturing apporta ai propri processi – esordisce Andrea Perego, Senior Business Process Engineer di One Team. Se il 91% delle imprese ritiene l’ Industrial IoT rilevante per il proprio business, ma solo il 29% lo implementa (fonte Gartner), il settore può e deve lavorare su questo margine dovuto a mancanza di “sense of urgency” e incertezza sul ritorno dell’investimento. Guardando avanti, Cisco ci dice che entro il 2022 il mercato dell’Internet of Things varrà 14,4 trilioni di dollari e non dimentichiamo gli incentivi fiscali previsti dal Piano Nazionale Impresa 4.0, riconfermato quest’anno dopo il successo del 2017. Tanti indicatori che confermano il momento propizio per adottare soluzioni di automazione e digitalizzazione dei processi industriali”.

Imprese ai tempi dell’IoT

Si profila così un percorso di innovazione che, in base al settore e alle necessità operative di ogni azienda, tocca ogni fase del ciclo di vita del prodotto:

  • Concept: dalla produzione di massa alla “configurazione” di massa, con prodotti personalizzati;
  • Progettazione: grazie al cloud non serve trovarsi fisicamente nello stesso luogo per collaborare;
  • Produzione: flessibilità e servizi custom, con riduzione dei tempi di “switching” tra una commessa e l’altra;
  • Commercializzazione: aumenta l’engagement del cliente a partire dalle fasi iniziali del life cycle;
  • Utilizzo e ritiro del bene: monitoraggio real time e manutenzione predittiva.

Si entra così in una Industria 4.0 intesa come flusso, interscambio, stoccaggio e analisi di dati dal “field level” al “digital level”, con risultati di efficienza e risparmio ottenibili solo adottando una preliminare visione “top-down”. “I manager devono capire innanzitutto come utilizzare i propri dati – aggiunge Perego -; si dovrebbe procedere all’acquisto di macchinari e sistemi solo una volta focalizzate le necessità da soddisfare, il business plan da attuare e le tecnologie adeguate al raggiungimento di tali obiettivi”.

Manutenzione 4.0 con la realtà aumentata

Un ulteriore tassello del “digital level”, sta anche nella possibilità di inserire i dati derivanti dalle piattaforme di Industrial IoT industriali in applicazioni di realtà aumentata, senza necessariamente considerare tutti i dati aziendali, bensì soffermandosi solo su parametri strategici. Una tecnologia ormai diffusa, quella presentata da Xonne, partner tecnologico di One Team, che consente informazioni mirate e azioni efficaci. Immaginiamone infatti l’utilità quando l’azienda che segue un cantiere all’estero può offrire agli uomini sul campo strumenti virtuali, occhialini, visori, tablet, smartphone, ecc. – che li guidino negli interventi da effettuare. Un passo oltre la realtà aumentata sono invece le esperienze immersive della realtà virtuale, dove l’utente può addirittura visualizzare, grazie a un controller, le proprie mani “ricreate” mentre lavora sui macchinari. Applicazioni che generano un livello di coinvolgimento nettamente superiore al semplice aumento della realtà, particolarmente utile per esempio in sessioni di formazione on field.

Cloud, interconnessione e dialogo, nel cuore dell’Industrial IoT

Tra i temi chiave dell’ Industria 4.0, particolare menzione meritano anche gli aspetti più strettamente legato alla gestione dei dati. “Le macchine sono sempre più produttrici di informazioni – spiega Stefano Bosotti, Industrial IoT specialist di sme.UP -. Ogni device genera un’enorme mole di dati da stoccare, salvaguardare e gestire, che porta con sé il know how di un’intera azienda e offre un quadro completo della sua offerta al mercato”. Di fronte all’importanza di tali informazioni, gli imprenditori possono scegliere se dotarsi di un’infrastruttura interna, tenendo conto dei costi dell’operazione, oppure affidarsi ai servizi in cloud, abbattendo i timori che ancora in Italia ne limitano la diffusione. “Bisogna abituarsi a pensare al cloud come a una piattaforma estremamente più sicura di quella che otterremmo basandoci sull’infrastruttura interna. Se vogliamo evolvere i processi aziendali questa è la direzione da intraprendere” aggiunge Bosotti.

Ma questa interconnessione tra macchine e uomini non si basa sul semplice invio di dati alla nuvola, da registrare e analizzare in seguito. Fare Industrial IoT significa fare in modo che informazioni scambiate in maniera bidirezionale possano automaticamente scatenare azioni da parte di altre macchine, sensori o device connessi al servizio in cloud. Interessanti, in quest’ottica, i casi pratici del sistema di real-time monitoring di Porta Solutions, dell’applicazione per automatizzare il back-office dei centri servizi sviluppata con TTM Laser, e la demo live dallo show-room Sme.UP di Erbusco (BS) dell’applicazione IIoT realizzata su un tornio anni 50 restaurato e sensorizzato, dai quali sono emerse alcune comuni riflessioni. Una certezza, tornando alle considerazioni iniziali, è la crescente domanda non di macchinari ma di soluzioni produttive, dove a dare la differenza è la flessibilità di proposte custom.

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